Con un impianto fotovoltaico puoi risparmiare sulle bollette non soltanto utilizzando l’energia che produci, ma anche vendendo alla rete la corrente prodotta in eccesso. Questo è possibile grazie allo scambio sul posto, servizio gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) atto a rimborsarti parte delle bollette e a pagarti le eccedenze di elettricità che produci annualmente.
Cos’è lo Scambio sul Posto
Come già detto, lo scambio sul posto permette a qualunque utente con impianto fotovoltaico di non sprecare l’energia inutilizzata autonomamente, ma piuttosto di introdurla all’interno della rete elettrica statale vendendola al GSE. Il servizio quindi consiste di ottenere rimborsi sulle bollette pagate nelle situazioni in cui si è andati a prelevare corrente dalla rete di distribuzione, proporzionalmente all’energia introdotta nella rete stessa. Addirittura, nei casi in cui la corrente prodotta ed immessa nel sistema superi quella richiesta dallo stesso, sarà il GSE a pagare il produttore per l’energia acquisita.
Come Funziona
Quello che accade praticamente sfruttando questo servizio è che l’utente utilizza in parte l’energia auto prodotta ed in condizioni particolari come neve, giornate di maltempo ecc. preleva corrente dalla rete classica di distribuzione. Per questa elettricità ovviamente andrà a pagare delle bollette comprensive non solo del costo puro dei kW utilizzati, ma anche di ulteriori imposte come spede di rete, di contatore, imposte ed altro. Fin qui tutto normale, ma ecco che entra in gioco lo scambio sul posto in quelle giornate o periodi in cui l’impianto produce invece energia in eccesso, che non viene sfruttata dall’abitazione; essa viene introdotta nella stessa rete da cui in precedenza era stata prelevata e analogamente a prima ma a ruoli invertiti, sarà il GSE a pagare il produttore.
La questione sembra quindi piuttosto lineare, ma ci sono complicazioni che riguardano il calcolo dei costi per la corrente prodotta e richiesta, infatti il GSE nel pagare il produttore per l’elettricità fornita non è tenuto ad erogare i sovrapprezzi dati da imposte, spese di rete ecc. Il risultato è quindi che al pari di energia prelevata quindi pagata in bolletta, e fornita alla rete quindi accreditata come contributo, quest’ultima avrà un valore pari a circa il 70% della prima. Di conseguenza per tornare in pari ed ottenere un rimborso completo delle bollette pagate devo produrre e non utilizzare (in modo che venga introdotta nella rete di distribuzione) circa il 130% della corrente prelevata.
I versamenti da parte della GSE avvengono trimestralmente e coprono una quota stimata, infatti il controllo vero e proprio con il calcolo di energia introdotta e richiesta avviene una volta l’anno. In corrispondenza di tale verifica verrà pagato al fruitore quindi un conguaglio che terrà conto dei precedenti versamenti e delle misurazioni ottenute. Questi accrediti sono chiamati “contributi in conto scambio” e si compongono di due componenti: rimborso delle bollette pagate e corrispettivo di vendita dei kW introdotti. Nel caso in cui non fosse presente una eccedenza della corrente introdotta nel sistema rispetto a quella richiesta, il contributo sarà composto soltanto dalla prima voce ovviamente.

Tutti i Vantaggi
Nonostante l’aspetto puramente numerico precedentemente trattato che rende vantaggioso il sistema per il GSE che di conseguenza lo propone, l’intera giostra rappresenta un vantaggio enorme per il consumatore che ottiene un’arma in più per ridurre i prezzi delle bollette ed addirittura annullarli. Si pensi per esempio al periodo estivo in cui magari si lascia l’abitazione per qualche settimana, in quel caso l’impianto fotovoltaico sarà totalmente inutile e produrrà energia mai utilizzata. Grazie allo scambio sul posto durante questi periodi sarà l’impianto stesso a produrre l’energia che andrà a ripagare tutte quelle situazioni tipiche della stagione invernale in cui l’utente è stato costretto a richiedere energia dalla rete di distribuzione pagandola in bolletta.
Il funzionamento è paragonabile a quello di un sistema di accumulo, in cui il sistema nazionale è utilizzato come batteria. Infatti ogni qual volta sia presente corrente inutilizzata questa verrà introdotta nel sistema di stoccaggio, mentre nelle situazioni in cui la produzione non fosse sufficiente dallo stesso sistema verrà prelevata. Come visto queste due azioni non sono propriamente paritarie in termini economici ma il concetto sussiste e rende bene l’idea del funzionamento.
Come Calcolare il Rimborso
Per valutare meglio la convenienza dell’offerta è possibile calcolare il rimborso erogato grazie ad una formula apparentemente complessa ma che verrà spiegata in seguito:
Contributo = min ( Oe ; Cei ) + CUsf x Es
Iniziamo chiarendo cosa indicano le varie sigle presenti:
- Oe = prezzo in euro della sola corrente pagata in bolletta, togliendo quindi imposte e costi aggiuntivi. Equivale quindi ai kWh prelevati moltiplicati per il PUN (Prezzo Unico Nazionale)
- Cei = prezzo in euro della corrente introdotta nel sistema, calcolata moltiplicando i kWh per il prezzo dipendente dalla zona e dall’orario di immissione
- CUsf = valore in euro che copre parzialmente i costi fissi delle bollette, in pratica identifica la convenienza dell’intero servizio
- Es = energia elettrica scambiata, ovvero il valore minimo tra i kWh immessi e prelevati
La funzione minimo (“min” nella formula), indica che bisogna prendere soltanto il valore minimo appunto tra i due indicati tra parentesi. Di conseguenza il contributo sarà dato da: il minimo tra il costo della corrente utilizzata e il costo di quella introdotta + un valore fisso deciso dal GSE moltiplicato per il minimo tra l’energia introdotta e prelevata.
Come Richiederlo
La richiesta può essere fatta in due modi entrambi molto semplici. Nel caso in cui l’impianto sia già in esercizio, entro 60 giorni sarà possibile richiedere direttamente al GSE l’adesione al servizio, stipulando un contratto direttamente con il Gestore dei Servizi Energetici. Contattando direttamente online l’offerente può essere presentata la richiesta, in seguito dallo stesso portale digitale sarà possibile monitorare consumi e ogni parametro del proprio impianto.
La seconda possibilità si verifica solitamente quando il sistema non è ancora in esercizio e si deve provvedere all’attivazione, in questo caso la richiesta viene fatta direttamente al proprio gestore che si occuperà in seguito di contattare il GSE per sottoscrivere il servizio. Contestualmente verrà anche collegato il sistema e messo in esercizio, una volta attivato lo scambio sul posto il GSE fornirà direttamente al consumatore le credenziali per accedere all’area personale grazie alla quale potrà monitorare il proprio impianto.