L’impianto fotovoltaico è composto da pannelli che riescono a trasformare i raggi solari in energia elettrica pulita e rinnovabile. Si tratta di un sistema ecosostenibile e completamente rispettoso dell’ambiente. A questo si aggiunge il risparmio in bolletta, in base alla potenza installata, che va incontro alle esigenze dell’utenza. Vediamo nel particolare cos’è e come funziona un impianto fotovoltaico, perché è conveniente e quali sono i costi dei materiali, dell’installazione, della manodopera nonché della manutenzione.
Cos’è e Come Funziona un Impianto Fotovoltaico
Si sente spesso parlare di risparmio sulla bolletta elettrica grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico, ma non tutti sanno di preciso che cos’è e come funziona. L’impianto fotovoltaico è costituito da pannelli, detti anche moduli, in silicio, che trasformano i raggi solari in modo istantaneo in energia elettrica. Il loro funzionamento non richiede l’uso di alcun combustibile fossile, quindi non inquina e in molti casi può anche contribuire all’immissione nella rete nazionale di energia pulita. La stessa energia elettrica che non viene totalmente consumata da un’utenza può, infatti, essere ceduta, alla rete che serve l’intero sistema nazionale, dietro pagamento attraverso gli incentivi statali.
Ogni impianto ha numero variabile di pannelli, che riescono a convertire la radiazione solare grazie alle cellule fotovoltaiche che sono semiconduttori. Gli stessi pannelli sono collegati tra loro e provvisti di un inverter, che a sua volta trasforma la corrente continua in alternata, per adattarsi all’alimentazione di tutti gli elettrodomestici collegati.
L’orientamento e l’esposizione stessa dei pannelli, è importante per massimizzare la resa: per questo di solito sono inclinati e orientati verso sud, contestualmente alla posizione geografica.
La potenza di un impianto fotovoltaico per un’utenza domestica di solito è di 3 kW, ma può arrivare e superare anche i 6 kW. Esistono anche impianti molto estesi con una potenza di diversi tW (teraWatt), che servono intere comunità energetiche e producono, a loro volta, energia da cedere alla rete.
Gli impianti fotovoltaici possono essere installati sia sui tetti spioventi, che su quelli a terrazza, ma anche su un terreno. In questi 2 ultimi casi sono necessari dei supporti per sollevarli da terra e regolare l’inclinazione e l’esposizione. Gli impianti necessitano di una progettazione in base al sito dove saranno installati e possono essere dotati di accumulatori di energia elettrica, da utilizzare nelle ore notturne. La manutenzione degli impianti fotovoltaici è minima, anche se deve essere attenta e periodica, per garantire la produzione piena e quindi il risparmio atteso in bolletta.
Costi e Prezzi
Un impianto fotovoltaico è da considerarsi un investimento a lungo termine che, in media, può essere ripagato tra risparmio in bolletta e incentivi, entro 4-6 anni dall’installazione. I costi da considerare riguardano la consulenza tecnica e la progettazione, i materiali che consistono non solo nei pannelli, ma in tutto l’occorrente elettrico per i vari collegamenti nonché i contatori, degli accumulatori e l’inverter, fino ai supporti e alla manutenzione ordinaria e straordinaria, che garantisca il funzionamento sempre ai massimi livelli di resa.
Il costo di un impianto fotovoltaico è influenzato da diversi aspetti, in particolare dalla scelta del tipo di pannelli e dalla presenza o meno di una batteria in qualità di accumulatore di energia. Nella maggior parte dei casi oggi chi installa un impianto a energia solare massimizza il risparmio utilizzando la corrente accumulata che non è stata utilizzata o non viene ceduta alla rete. In genere la spinta a installare l’impianto fotovoltaico, in particolare per le utenze domestiche, è quella al risparmio, a cui si aggiunge anche la sensibile riduzione dell’impatto ambientale, oltre alla possibilità di detrazioni, incentivi e bonus.
È chiaro che maggiore è la qualità delle componenti di un impianto, in particolare dei moduli solari, più incisivo sarà il risparmio in bolletta. L’utenza sarà sempre collegata alla rete, per cui la bolletta non arriverà mai a zero, ma l’ammortamento dei consumi sarà considerevole, mentre la spesa stessa relativa all’installazione dell’impianto potrà essere abbattuta entro pochi anni. In genere i costi di un impianto di 3 kW per un’utenza domestica si aggirano intorno ai 15 mila euro, ma possono aumentare in base alla qualità, alla marca e al Paese di fabbricazione dei pannelli fotovoltaici. Tra quelli più utilizzati ci sono il tipo monocristallino e policristallino. Il prezzo aumenta in base alla qualità della materia prima, cioè il silicio, in particolare per il monocristallino, in quanto a parità di superficie produce più energia. Il costo più alto, ma sempre conveniente a fronte del risparmio in bolletta e per la possibilità d’immagazzinare energia o ricevere una remunerazione con la cessione alla rete, grazie agli incentivi statati per lo scambio sul posto. I moderni pannelli fotovoltaici sono dunque produttivi anche nel caso di giornate nuvolose.

In tal senso il costo dell’impianto può aumentare se si scelgono i pannelli fotovoltaici cosiddetti “ad alta efficienza“, in quanto non solo producono di più, ma hanno una durata maggiore di almeno 10 anni. I prezzi più bassi dei pannelli, ai quali viene applicata l’IVA agevolata al 10%, sono quelli di fabbricazione asiatica, e si aggirano intorno agli 80 euro. Sul mercato sono disponibili anche quelli di fabbricazione europea, ma assemblati nelle sedi delocalizzate, che hanno un costo intorno ai 90 euro, monocristallini e con una potenza produttiva media di 300 kW. Per quelli ottimizzati a produrre più di 360 kW i costi arrivano in media anche a superare i 250 euro. Gli esperti tecnici e installatori di impianti fotovoltaici consigliano di acquistare pannelli che abbiano fabbricazione e garanzia europea, non solo per la qualità superiore, ma anche per la sicurezza in caso di guasti o sostituzioni.
Un altro elemento principale dell’impianto fotovoltaico è l’inverter, indispensabile per trasformare la corrente continua in corrente alternata. Il costo in questo caso è di circa 1500 euro, ma il prezzo sale se si tratta di inverter adattati ai cosiddetti potenziatori degli impianti, che aumentano la resa anche del 25%.
Un altro componente dell’impianto fotovoltaico molto richiesto è l’accumulatore di corrente o batteria, che fa aumentare considerevolmente la spesa, in quanto per una potenza installata pari a 3 kW ha un costo fra i 3500 e i 5500 euro. Il prezzo aumenta in proporzione alla potenza dell’impianto stesso, arrivando per 10 kW a superare i 12 mila euro.
A questo bisogna aggiungere il costo della manodopera che si aggira intorno ai 120 euro per kW installato e tutto il materiale elettrico, come contatori, fili, prese, collegamenti vari. Non sono da dimenticare anche i costi delle pratiche burocratiche sia con il gestore per l’allaccio, che con il comune, al quale bisogna chiedere permessi e presentare dichiarazioni, come quella di inizio e fine lavori. C’è anche la spesa per i supporti sia su un tetto spiovente che su una terrazza e varia in base al numero di pannelli, intorno agli 80 euro ciascuno. Questa aumenta più del doppio quando si tratta di supporti a terra, che abbiano un sistema di orientamento automatico in base al soleggiamento. Il consiglio è sempre quello di richiedere diversi preventivi a ditte specializzate.
Come ammortizzare la spesa
È possibile richiedere al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), gli incentivi statali per la cessione dell’energia (Scambio sul posto). C’è anche una detrazione del 50% che di fatto dimezza la spesa complessiva e, infine, il recente bonus 110% che di fatto azzera i costi. Questo è comunque contestuale ad altre migliorie che riguardano l’efficientamento energetico, come l’installazione di una pompa di calore, anch’essa soggetta a una detrazione del 65%, per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento. Prima di richiedere il bonus del 110% bisogna effettuare una verifica preliminare riguardo all’idoneità dell’immobile e alla classe energetica di partenza.
Manutenzione e durata dell’impianto
Secondo la delibera 78 del 2016 dell’Autorità per l’Energia Elettrica tutti gli impianti fotovoltaici con potenza inferiore a 11,8 kW devono essere revisionati da tecnici professionisti ogni 5 anni, per il rilascio di una scheda che deve essere recapitata al gestore, pena il distacco dell’impianto e l’interruzione degli incentivi. La manutenzione dell’impianto fotovoltaico, il cui costo si aggira intorno ai 100 euro per kW, non è tuttavia un obbligo ma una raccomandazione per ottimizzare la resa, che oggi si può controllare grazie ai collegamenti tramite app su smartphone e tablet. Una volta all’anno si consiglia la pulizia dei pannelli da parte di tecnici esperti. Queste regole consentono una durata dell’impianto di almeno 25 anni, che arrivano fino a 40 nel caso dei pannelli ad alta efficienza.