Chiunque sia già in possesso di un impianto fotovoltaico o abbia solo considerato l’idea di acquistarne uno, ha per lo meno sentito parlare, seppur in termini generali, del Gestore dei Servizi Elettrici ed Energetici, noto anche nella sua accezione acronima GSE. Come si può facilmente intuire dal nome, il GSE è essenzialmente l’ente deputato allo sviluppo e conseguente diffusione della cosiddetta energia pulita e in quanto tale si occupa di promuovere direttamente il consumo di energie rinnovabili. È innegabile che oggi, se si voglia fare la propria parte per l’ambiente andando a installare un impianto fotovoltaico, ci si ritroverà inevitabilmente a interfacciarsi con il GSE. Andremo ora a vedere esaustivamente di cosa si occupi e quali siano i suoi effettivi servizi.
Di cosa si occupa il GSE
Il GSE è una realtà, controllata e direttamente dipendente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che mira allo sviluppo e relativa diffusione delle energie proveniente da fonti rinnovabili in Italia. Pur essendo un ente con una posizione strettamente connessa con la nostra nazione, la sua politica societaria può definirsi di ampio respiro in quanto i valori professati sono i medesimi già espressi dall’Unione Europea e condivisi anche dagli altri Paesi, nello specifico sono quelli delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Affinché questi obiettivi possano essere raggiunti con enormi benefici per tutta la popolazione, il GSE opera a stretto contatto con il Ministero dello sviluppo economico e insieme stabiliscono le metodologie di pianificazione e quelle d’intervento effettivo.
Precedentemente è stato accennato al fatto che il GSE fosse una presenza con la quale interfacciarsi inevitabilmente laddove si volesse installare un impianto fotovoltaico, questo perché è ufficialmente l’unico ente predisposto alla qualificazione effettiva dei vari impianti. Oltre a ciò, però, le sue funzioni riguardano anche altri aspetti, come l’erogazione dei vari incentivi in virtù del Conto Energia, il monitoraggio su tutti gli impianti dislocati sul territorio e la sponsorizzazione di una nuova visione globale che possa finalmente avere coscienza dell’importanza del rapporto esistente tra energia pulita e impatto ambientale.
Quali attività svolge
Le attività svolte dal GSE riguardano diversi aspetti e la loro effettiva applicazione è stata regolamentata direttamente da un apposito decreto risalente all’11 Maggio 2004 e stilato dal Presidente del Consiglio dei ministri.
Nello specifico abbiamo:
- Il ritiro commerciale e la successiva collocazione dell’energia, mediante cui si procederà all’immissione diretta sul mercato di quell’energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili;
- La sponsorizzazione dell’importanza delle energie rinnovabili, con cui l’ente stesso procede a illustrare il rilievo del rapporto biunivoco esistente tra energia e impatto ambientale andando a offrire diversi incentivi a cittadini privati, ma anche aziende e amministrazioni;
- L’incentivazione dell’efficienza energetica che altro non è se non la componente completante del punto precedente e promuove un graduale passaggio all’energia pulita;
- Il monitoraggio degli impianti, voce questa essenziale se si vuole far sì che gli impianti preesistenti godano di tutte quelle condizioni tali da soddisfare i prerequisiti per le eventuali agevolazioni economiche riservate;
- Il rilevamento dei flussi energetici, tramite cui poter rilevare in tempo reale l’immissione di energia dai vari impianti produttivi e al contempo agire in modo tale da ridurre al minimo qualsivoglia sbilanciamento;
- La sponsorizzazione della sostenibilità, attraverso la realizzazione mirata e precisa di eventi in grado di contribuire a diffondere una nuova cultura energetica fornendo un supporto diretto sia alla Pubblica Amministrazione sia ai piccoli enti locali.

Scambio sul posto
Lo scambio sul posto può prefigurarsi come una delle metodologie più funzionali per attuare una forma di valorizzazione energetica coincidente con un autoconsumo. Sebbene il concetto in sé possa sembrare ostico, in realtà le cose sono molto più semplici di quanto s’immagini.
In termini pratici lo scambio sul posto, noto anche come SSP, non è altro che la descrizione di un metodo tramite cui è possibile stipare tutta l’energia autoprodotta attraverso un impianto fotovoltaico e far sì che venga immessa direttamente nella rete elettrica allo scopo di creare una compensazione tra l’energia introdotta e quella prelevata/consumata. Pur senza addentrarsi in profonde analisi economiche è facile intuire come un sistema del genere sia particolarmente vantaggioso e sia in grado di generare anche un notevole risparmio che in molti casi è stato appurato essere intorno al 50/70%.
L’aspetto principale su cui è importante focalizzarsi è la semplicità di attivazione dello stesso. Lo scambio sul posto, infatti, è possibile attivarlo con modalità totalmente gratuite attraverso il GSE e inoltre può godere anche delle varie detrazioni fiscali previste per i pannelli solari.
Questo scambio naturalmente ha un valore economico, dal momento che il contributo che si andrà a ricevere sarà il risultato dell’avvenuta compensazione attuatasi nel rapporto tra energia immessa e prelevata. Per poter richiedere lo scambio sul posto si hanno a disposizione due modalità: la prima prevede la stipula di un contratto direttamente con il GSE, la seconda, invece, prevede che la domanda venga inoltrata al proprio gestore di rete il quale si occuperà personalmente d’inoltrarla al GSE. Rispettivamente si chiamano Modalità Standard e Modello Unico.
Il ritiro dedicato
Il ritiro dedicato può considerarsi come un ulteriore incentivo emesso dal GSE allo scopo di procedere con l’ammortamento delle spese sostenute per l’impianto fotovoltaico e al contempo favorirne la diffusione capillare. Come abbiamo visto, infatti, mediante un impianto fotovoltaico sarà possibile effettuare una sorta di vendita indiretta di tutta l’energia prodotta e non autoconsumata con la sua immissione nella rete elettrica e questo processo genera un conguaglio, ovvero sia un guadagno per l’utilizzatore finale.
Il vantaggio del ritiro dedicato consiste nel fatto che si basa fortemente su questo meccanismo, ma ne amplifica enormemente i benefici. Ad esempio, l’utente potrà decidere in autonomia se effettuare una vendita totale dell’energia prodotta al GSE o piuttosto scegliere d’immagazzinarla come un’eventuale scorta futura del tutto personale. Non solo, il fatto che l’utente possa essere certo di poter godere di prezzi minimi garantiti è sicuramente un ulteriore fattore di considerevole importanza.
Chiunque voglia attivare il ritiro dedicato dovrà farne richiesta direttamente al GSE rigorosamente entro i 60 giorni successivi all’effettiva operatività del proprio impianto fotovoltaico. Il contratto che si andrà a stipulare avrà un valore annuale e potrà comunque essere rinnovato. Infine si ricorda come il ritiro dedicato sia del tutto incompatibile sia con lo scambio sul posto sia con la tariffa onnicomprensiva.
Incentivi per il fotovoltaico
In passato, tra gli incentivi per il fotovoltaico più apprezzati c’era sicuramente il Conto Energia. Si trattava di una forma d’incentivo statale introdotto dal GSE che riguardò tutti quegli utenti che tra il 2005 e il 2013 si trovarono a installare un impianto fotovoltaico, oggigiorno però non è più disponibile essendo stato ufficialmente cancellato nel Luglio 2013.
Attualmente sono in vigore diversi incentivi che possono prendere forma di differenti servizi come il già citato scambio sul posto e il ritiro dedicato. Oltre a questi, però, ne sono presenti anche altri come i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo e il Sistema ad accumulo. Il primo consente di stabilire una linea diretta tra il produttore di energia e l’utilizzatore finale con grandi benefici dovuti per lo più alle varie esenzioni previste che riguardano diversi aspetti, tra cui gli oneri di sistema, le tariffe di rete impattanti sull’intera energia autoconsumata, le tariffe di dispacciamento, etc. Il secondo, invece, non è altro che la metodologia su cui si basa un impianto fotovoltaico ad accumulo, il quale prevede che tutta l’energia non immessa nella rete possa venire stipata e conservata così da essere utilizzata nel momento del bisogno. Per realizzare un impianto simile è possibile usufruire di batterie esterne o un pratico inverter con accumulo.
Oltre a ciò, sono presenti ovviamente anche degli incentivi di natura economica particolarmente interessanti, tra cui la possibilità di poter usufruire di una detrazione fiscale sino al 50% sul valore complessivo di un impianto.
Conclusione
Dopo quanto detto è facile intuire come il GSE rappresenti una risorsa preziosissima nel difficile settore delle energie pulite e rinnovabili. La verità è che il proprietario di un impianto fotovoltaico deve irrimediabilmente tenere conto dell’importanza di questo ente, non solo per gli aspetti puramente pratici e gestionali, ma soprattutto in un’ottica di condivisione di valori fondamentali per il nostro pianeta. Decarbonizzazione, sostenibilità ambientale, efficienza energetica, sono tutti aspetti che ci riguardano da vicino ed è solo abbracciandoli pienamente che sarà possibile avere un futuro radioso.
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